Misure cautelari ad personam in un triennio di riforme

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Inserito il 6/marzo/2015 da nella sezione Legale - Novità

a cura di Alessandro Diddi – Rosa Maria Geraci

G. Giappichelli Editore

Euro 25 anziché Euro 28

Da molti anni, e da più parti, si sottolinea il problema, ormai di entità non più tollerabile, del sovraffollamento carcerario la cui soluzione richiede interventi strutturali rispetto ai ciclici provvedimenti di clemenza.È un dato di fatto che alla causazione del fenomeno contribuisca in maniera certamente non indifferente anche l’uso smodato della custodia cautelare.A venticinque anni dalla entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, in poco più di ventiquattro mesi, il legislatore, ricorrendo anche alla decretazione d’urgenza, nel cercare di porre in qualche modo rimedio all’ennesima “emergenza carceri”, si è ancora una volta affidato ad interventi “tampone”, volti ad incidere in vario modo su singoli profili della disciplina delle misure cautelari personali. Si è, così, assistito al susseguirsi di ben otto provvedimenti legislativi settoriali (cinque decreti e tre leggi) che, lungi dal realizzare una meditata riforma sistemica della materia, hanno invece apportato – con risultati, invero, non sempre armonici e coerenti – ritocchi sparsi e frammentari.La sensazione netta è che si sia perduta una grande occasione per concretizzare i venti riformistici che, anche sulla scorta delle sollecitazioni provenienti da organismi internazionali, si sono sviluppati negli ultimi tempi.

 

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